Lettera per tante mamme come me

Mi presento sono Agata e voglio raccontarvi la mia esperienza.
Il mio bambino Gabriele è nato prematuramente all’ospedale S.Bambino di Catania ed è rimasto ricoverato lì presso il reparto di neonatologia circa tre mesi.
Sono madre di altri due figli nati a termine e mi sono ritrovata all’età di 46 anni in attesa di Gabriele e con la consapevolezza di tutti i rischi di una gravidanza difficile. Infatti la pressione alta e poi la gestosi mi hanno costretta a partorire il mio bambino, tramite parto cesareo, alla trentesima settimana di gestazione. Gabriele pesava gr. 1010 ed era alto 36 cm. Io, invece, sono stata ricoverata urgentemente nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi di Catania.
Incomincia così il nostro calvario: io in un altro ospedale, lui in incubatrice. Un percorso doloroso pieno di giorni “si” e di giorni “no” , di paure, di pianto e di attimi di felicità. Passano i giorni, le settimane, i mesi ma il contatto e così breve che l’ansia ti assale.
Non potendo allattare al seno il mio bambino, per poterlo alimentare con il latte materno, ho imparato ad usare il tiralatte, rinunciando ancora una volta al “contatto” con lui. Questa esperienza ha causato paure ed insicurezze essendo già un genitore che non si era mai trovato in simili situazioni.
Gabriele è cresciuto molto lentamente, ogni giorno un passo in più. Raggiunto il peso di gr.1200 ha lasciato la terapia intensiva per passare a quella semintensiva. Qui abbiamo iniziato la metodica marsupio ed è stata la sensazione più bella che abbia mai provato in ospedale fino a quel momento.
Avere quel contatto corpo a corpo, sentire il suo cuore battere, toccarlo, accarezzarlo, avrei tanto voluto stringerlo forte a me; conoscevo già la maternità ma questa sensazione aveva per me dell’incredibile. E ‘stato difficile stargli lontano ma tenerlo, ora, fra le braccia e poterlo allattare al seno era un grande evento ed una piccola sicurezza in più.
Con il passare dei giorni miglioravano le sue condizioni ed il suo peso. Gabriele viene trasferito in terapia minima: il giorno delle dimissioni si avvicinava sempre di più.
Il 10/06/05 alle h 14:30 e stato il giorno più felice abbiamo potuto portare Gabriele a casa, anche se con tanta paura. Il bambino pesava Kg. 2.340 ed era alto 43 cm.
Abbiamo trascorso un anno pieno di ricorrenti visite, vaccini ma oggi Gabriele frequenta la scuola dell’infanzia e la sua crescita ed il suo sviluppo sono costanti e regolari.
Ho scritto questa testimonianza per raccontare la mia esperienza ad un’altra mamma che potrebbe vivere la mia stessa situazione, per rassicurarla del fatto che anche se sarà un percorso doloroso allo stesso tempo ti aiuterà a capire quanto prezioso sia il dono della vita. Per questo insieme ed altri genitori abbiamo deciso di fondare la nostra associazione; per promuovere la vita e la crescita umana e per essere un supporto per tutti quei genitori che si accingono ad affrontare l’esperienza di crescere un bambino prematuro.
Se vuoi puoi chiamarci o venirci a trovare e diventare anche tu “uno di noi”. Troverai l’aiuto e l’affetto di altri genitori che come te hanno vissuto questa esperienza. TI ASPETTIAMO.

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